Un viaggio senza fine 2
Tornare a casa per me è stato liberatorio. Non riuscivo più ad immaginare gli abbracci ed i sorrisi delle persone a cui voglio bene. Immaginare Via Fillungo, Piazza Grande, Marlia, Torre del Lago o Viareggio non mi bastava più. Impazzivo all'idea che tutto fosse così vicino nella mia testa ma così lontano allo stesso tempo. Ogni volta che aprivo gli occhi avevo voglia di prendere a cazzotti l'aria. Quanta impotenza. Una volta arrivata a casa era finalmente tutto svanito, ma devo essere onesta. La prima settimana non è stata come me la ero immaginata. A parte i momenti in cui ero in giro per i vari uffici a rifare patente, documento di identità, tessera sanitaria, eccetera eccetera (mi hanno rubato il portafogli in Australia. Eh si, anche a Perth ci sono i ladri), il resto del tempo lo ho passato da sola. Mamma lavorava e quando non lavorava era in misericordia, papà doveva lavorare, i miei amici lavoravano o avevano i loro impegni. Insomma, mi sono trovata in un mondo nel qual